Corso Impressionismo, Lezione 1 - Il contesto: la Parigi di Haussmann, i Salon, le Esposizioni Universali

In occasione dei 150 anni dalla prima mostra del gruppo impressionista, Connessioni Culturali organizza un ciclo di otto incontri per ripercorrere la storia di un’esperienza artistica che ha segnato l’affermazione della modernità in pittura. Il primo incontro sulla storia  dell’impressionismo è dedicato al contesto culturale e artistico in cui prese le mosse il grande movimento di rottura di Monet e compagni. La Parigi che a partire dalla metà dell’Ottocento è epicentro dell’esperienza impressionista è una città in pieno fermento, segnata da profonde trasformazioni urbanistiche, economiche e culturali.

Napoleone III, diventato imperatore nel 1852, affida al barone Georges Eugène Haussmann, nominato prefetto della Senna, il progetto di modernizzazione della capitale, giustificato da ragioni di decoro, igiene e ordine pubblico. Nel corso di un ventennio vedono la luce gli ampi boulevard, le stazioni della Gare de Lyon e della Gare du Nord, grandi parchi  come il Bois de Boulogne e monumentali edifici pubblici, tra tutti l’Opéra di Garnier. Saranno proprio questi luoghi – i viali, le piazze, i teatri, le stazioni – a essere immortalati nelle tele degli impressionisti, il cui proposito principale è rappresentare, assieme ai paesaggi, la vita della Parigi moderna. 

Se le trasformazioni urbanistiche di Haussmann incidono sulla vita dei francesi, negli stessi anni eventi di portata internazionale aprono Parigi al mondo. Si tratta delle esposizioni universali, che scandiscono la seconda metà del secolo – 1855, 1867, 1878, 1889, 1900 – lasciando oggi ancora visibile traccia nelle architetture della Torre Eiffel e del Grand e Petit Palais. Occasione di esibizione dello sviluppo industriale della Francia, le esposizoni presentavano importanti sezioni dedicate alle Belle Arti, offrendosi come luogo di diffusione degli indirizzi della pittura del tempo al pari del Salon, la più importante mostra parigina, istiuita nel Seicento da Luigi XIV e affermatasi nel tempo come roccaforte della tradizione e dell’accademismo. Col Salon gli impressionisti avranno sempre un rapporto conflittuale: desiderosi di esporvi per farsi conoscere al grande pubblico, vedranno molto spesso le proprie opere rifiutate dalla giuria, tanto da risolversi a individuare occasioni espositive alternative come la celebre mostra del 1874 nello studio di Nadar.

Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo questa esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.

N.B. La prima lezione del corso dell’Impressionismo richiederà un contributo di solo 1.00€ per la partecipazione!