Arte e cinema, l’influenza delle arti figurative sui grandi registi
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato al rapporto tra arte e cinema sarà un momento di riflessione e approfondimento sulle varie e continue contaminazioni e suggestioni che la pittura, in particolare, ma anche altre discipline artistiche, hanno esercitato sulla creatività e la fantasia di registi e cineasti di fama internazionale.
Da sempre il cinema ha infatti preso ispirazione dall’arte e ne è stato fortemente influenzato, basti pensare ai frequenti e, spesso espliciti, riferimenti a celebri dipinti presenti in famose scene di film: tante sono effettivamente le citazioni di capolavori nella vasta produzione cinematografica e parecchi gli autori noti che hanno reso omaggio, nelle loro opere, a grandi artisti. Tra questi è sicuramente da annoverare Alfred Hitchcock, maestro del brivido e tra le figure più influenti della storia del cinema, grande appassionato d’arte, di cui fu profondamente debitore. Molto intenso, in particolare, fu il legame con il Surrealismo e Dalì o con la pittura di Edward Hopper. Un esempio molto evidente è il parallelo tra Psycho del 1960 e il dipinto “House by a Railroad” (1925): le scenografie del primo sembrano richiamare gli edifici e le architetture dipinte dall’artista americano.
Altro cineasta, strettamente legato al mondo dell’arte, è senza dubbio Stanley Kubrick. In tutta la sua filmografia il valore delle citazioni non è solo evocativo, non ha una funzione meramente estetica o formale, ma diventa un tutt’uno con la storia che si racconta. Tra i molti spunti della sua produzione ci concentreremo su “Arancia Meccanica”, film del 1971 che prende come modello in maniera esplicita la Pop art con la sua carica provocatoria e spiazzante, anche se tante sono le citazioni di artisti famosi. Spicca nella scena dell’ora d’aria al carcere l’ispirazione, a livello compositivo, formale ed emotivo alla “Ronda dei carcerati” di Vincent Van Gogh, seguono poi, ancora più espliciti, i rimandi alle sculture di Henry Moore e all’arte antropomorfa di Segale e alla scultura provocatoria “Princess X” di Constantin Brancusi.
Altre ancora saranno le citazioni in alcuni film degli anni ’90 come per esempio in “Forrest Gump” di Robert Zemeckis che, attraverso la vicenda dell’insolito protagonista, traccia un affresco della storia americana del ‘900, e cita apertamente il quadro “Il mondo di Cristina” di Andrew Wyeth del 1948 in una scena in cui compare Jenny, personaggio orfano d’identità e in cerca di se stesso. Il dipinto “I misteri dell’orizzonte” di René Magritte del 1955 è ripreso invece in una scena di Trainspotting di Danny Boyle, mentre il riferimento al quadro “La colonna rotta” del 1944 di Frida Kahlo è evidente nel costume indossato dalla protagonista Milla Jovovich nel kolossal “Il Quinto elemento” di Luc Besson.
La Connessione Culturale sul rapporto tra arte e cinema è un’occasione per ripercorrere la storia della settima arte con occhi nuovi e per comprendere le affascinanti connessioni che da sempre legano queste due forme di espressione artistica.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.