I più clamorosi furti d’arte nella storia
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato ai più famosi furti d’arte della storia vi porterà alla scoperta dei misteri, a volte irrisolti, che si celano dietro alla scomparsa di preziosi e a volte inestimabili capolavori.
La storia del collezionismo è segnata da ruberie che nei secoli hanno colpito musei e gallerie d’arte in ogni parte del mondo. Questo ha provocato un danno non solo alle istituzioni museali ma all’intera collettività che viene così privata di un patrimonio culturale unico e dal valore inestimabile.
La Connessione Culturale analizzerà i casi più eclatanti tra cui il furto della Gioconda di Leonardo da Vinci, rubata dal Louvre nell’agosto del 1911 e ritrovata due anni più tardi.
Non sempre però le opere vengono ritrovate, alcuni furti purtroppo sono avvolti ancora nel mistero, tra questi analizzeremo il furto avvenuto per mano della mafia siciliana nell’ottobre del 1969 quando La Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Caravaggio venne trafugata dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo. L’opera è inserita nella lista mondiale dei dieci capolavori rubati più importanti e ha lasciato un segno indelebile nella cultura italiana anche a distanza di anni.
Infine non possiamo non citare la più grande rapina di opere d’arte della storia che avvenne a Boston nel 1990. Dall’Isabella Stewart-Gardener Museum vennero rubati 13 quadri tra cui opere di Degas, Manet, Vermeer e Rembrandt. Il furto, su commissione, riscosse grande risonanza e per la prima volta venne offerta una ricompensa per il ritrovamento dei quadri. Nessuna delle opere è mai stata ritrovata e il museo ancora oggi espone al loro posto le sole cornici vuote.
La Connessione Culturale dedicata ai furti nel mondo dell’arte vi farà scoprire i dettagli e le vicende che spesso si celano dietro alla sottrazione di opere e di come i furti siano un danno non solo per i musei ma per l’intera collettività.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.