Masaccio e la nascita del linguaggio rinascimentale
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato a Masaccio ci porterà alla scoperta di uno dei più importanti iniziatori del Rinascimento toscano, che, attraverso una sintesi della resa volumetrica dei corpi introdotta da Giotto, degli studi prospettici di Brunelleschi e della forza plastica della scultura di Donatello, è riuscito a superare la tradizione del gotico internazionale, ancora imperante al momento della sua nascita, affermando quei codici figurativi che saranno propri di tutto il Rinascimento italiano.
Nato nel 1401 nell’odierna San Giovanni Valdarno, Tommaso di Ser Giovanni di Mòne di Andreuccio Cassài, in arte Masaccio, entro il 1418 si trasferisce a Firenze, dove singolari interpretazioni del Gotico Internazionale convivono con le prime manifestazioni del Rinascimento, che vedono in Brunelleschi, Donatello e Ghiberti i più importanti protagonisti. L’adesione di Masaccio alle più recenti ricerche e il recupero della lezione di Giotto emergono nel Trittico di San Giovenale, dove le figure dei santi e della Vergine col bambino, imponenti e plastiche, occupano uno spazio costruito secondo una prospettiva centrale che restituisce la profondità dello spazio.
Le stesse caratteristiche si ritrovano nella Sant’Anna Metterza, eseguita assieme a Masolino da Panicale, con il quale collabora poco più tardi nella Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine a Firenze. Negli affreschi della cappella Masaccio porta a maturazione la sua ricerca plastica, accompagnata dall’uso del chiaroscuro e da una spiccata espressività, che ha il suo culmine nella celebre scena della Cacciata di Adamo ed Eva. Dopo aver eseguito diverse pale d’altare e opere di destinazione privata, Masaccio giunge alla piena maturità con l’affresco della Trinità nella chiesa di Santa Maria Novella. Qui la scena rivela la totale adesione alle ricerche prospettiche di Brunelleschi nella stupefacente volta a botte a lacunari, perfettamente scorciata, che incornicia la raffigurazione del dogma trinitario. La morte coglierà Masaccio a Roma nel 1428, poco dopo l’ultimazione della Trinità, mettendo fine a una brevissima ma straordinaria carriera.
Durante la Connessione Culturale dedicata a Masaccio compiremo un affascinante viaggio attraverso le chiese fiorentine, dove si trovano i suoi affreschi, e i musei di tutto il mondo dove si conservano le pale e gli scomparti della sua produzione su tavola, per ripercorrere la carriera di uno dei più importanti iniziatori del Rinascimento italiano.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.