Milano e il cinema, da centro di produzione a location amata dai registi italiani
La Connessione Culturale intitolata “Milano e il cinema” sarà un’occasione interessante di approfondimento sull’importanza del legame tra il capoluogo lombardo, da sempre centro economico e produttivo del Paese, e il mondo affascinante ma allo stesso tempo apparentemente effimero, dei film, delle pellicole, della cosiddetta settima arte.
Se infatti il cinema in Italia viene immediatamente associato a Roma per via dei famosissimi studi cinematografici di Cinecittà, costruiti durante il regime fascista negli anni ’30, con la realizzazione dei teatri di posa capitolini e con il trasferimento e la centralizzazione della produzione nella capitale, è anche vero che in precedenza Milano era stata un centro di sperimentazione, luogo di fiorente innovazione, creatività e sede della nascente industria filmica.
Con la nascita e lo sviluppo di Cinecittà, la città perse la sua centralità nel settore, ma agli inizi degli anni ’50 si assittette a una netta e significativa ripresa e Milano farà da palcoscenico a pellicole che segneranno la storia del cinema italiano, come “Miracolo a Milano”. Prova magistrale di un grande autore come De Sica, il film, attraverso una fiaba, sembra voler rappresentare la rinascita di un intero Paese dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Leggendaria e poetica è la scena finale con il volo, a cavallo delle scope, sopra piazza del Duomo che tanto sarà di ispirazione per molti illustri cineasti.
Come non citare poi “Rocco e i suoi Fratelli” di Luchino Visconti, con Alain Delon e Annie Girardot sorridenti tra le guglie del Duomo, o in “Cronaca di un amore” di Michelangelo Antonioni, una giovane e bellissima Lucia Bosè che vive in una Milano operosa e in rapida trasformazione, specchio della società italiana che in quegli anni stava cambiando radicalmente. E ancora “Audace colpo dei soliti ignoti” con Gassman, Cardinale e Manfredi o in “Ieri, oggi e domani” con Sofia Loren e Mastroianni che, nel secondo episodio del film, recitano in una Milano moderna e proiettata nel futuro, con i nuovissimi uffici di Metanopoli a far da cornice. Negli anni ’50 e ’60 numerose furono le produzioni che immortalarono le atmosfere cittadine e catturarono l’incanto e le contraddizioni di una metropoli in piena crescita economica ed industriale.
Milano seppe convertirsi nel luogo ideale dove sviluppare due nuovi settori cinematografici: quello pubblicitario, che avrà la sua più clamorosa espressione in Carosello e quello industriale, con protagoniste aziende del calibro di Pirelli, Breda, Campari, Edison. Negli anni ’70 diventerà poi popolare il genere “poliziottesco” (poliziesco all’italiana), dove i simboli della crescita urbanistica (il grattacielo Pirelli, la Torre Velasca, la Stazione Centrale, la Torre Branca, la Darsena) faranno da brillante scenografia alle vicende crude trattate nei film, quasi ricalcando la violenza diffusa in città durante gli anni di Piombo.
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato a Milano e il cinema ci trasporterà in un viaggio virtuale attraverso l’evoluzione della città raccontata a e immortalata da film che hanno fatto la storia del cinema, ma anche tra pubblicità e serie televisive che ci racconteranno le varie sfumature della città, mostrando le mille anime di Milano, che a volte emoziona e incanta, altre volte appare dura e spietata, altre ancora sfuggente e mutevole, ma sempre protagonista delle trasformazioni del nostro Paese.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.