Myanmar, tra templi, pagode e una natura straordinaria
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato al Myanmar ci porterà alla scoperta del più grande paese del sud-est asiatico, una terra ricca di fascino e ancora poco turistica.
Il Myanmar, noto in Occidente come Birmania fino al 1988 ed ex colonia dell’Impero britannico, è caratterizzato da una storia complessa, dovuta a dominazioni, guerriglie etniche e politiche e a una lunga dittatura militare che per più di mezzo secolo lo ha portato ad una quasi totale chiusura verso l’esterno, facendone uno dei paesi meno occidentalizzati del mondo. A livello territoriale si distingue per paesaggi unici, custodi di luoghi sorprendenti, perle architettoniche quali le meravigliose pagode e i templi buddisti.
Il nostro viaggio avrà inizio a Yangon situata nella parte meridionale, fino al 2006 capitale amministrativa del Myanmar, che raccoglie il più alto numero di edifici coloniali di tutto il sud est asiatico e numerosi complessi religiosi, il più importante dei quali è la Shwedagon Pagoda, rivestita da tonnellate di oro e decorata da pietre preziose. Proseguiremo alla scoperta del Santuario della roccia d’oro noto anche come Pagoda Kyaiktiyo situato a 1100 metri di altitudine ed importantissima meta di pellegrinaggio, raggiungibile passando per Bago, luogo di rara bellezza con statue del Buddha e templi che si estendono verso la vegetazione e che fanno di questa città un vero museo a cielo aperto.
Lasciandoci alle spalle Bago attraverseremo il lago Inle con le sue bellezze naturali e i villaggi tradizionali che lo circondano, per approdare al sito archeologico di Bagan, una tra le meraviglie più ammirate al mondo e l’area religiosa più densa e grande oggi esistente. Questo luogo fu dal IX al XII secolo la capitale del Regno di Pagan, il primo che riuscì ad unificare tutte le regioni che oggi compongono il Myanmar.
A soli 50 km dista il monte Popa (Taung Kalat) una formazione vulcanica sulla cui cima si trova il monastero buddhista sede dei 37 Nat, raggiungibile percorrendo 777 gradini. I Nat nella tradizione buddhista birmana sono gli spiriti inquieti e vendicativi degli eroi morti in circostanze tragiche e violente.
Il nostro itinerario proseguirà fino a Mandalay, città dinamica e resa nota dall’opera dello scrittore Kipling, dove saliremo a bordo del treno che percorre la linea ferroviaria che si sviluppa sul viadotto Gokteik, costruito nel 1901, raggiungendo Hsipaw e la zona più settentrionale dello stato Shan, termine del nostro itinerario.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.