Alfa Romeo, storie intorno alla fabbrica col biscione sul radiatore

Dopo le Connessioni Culturali dedicate ai Fratelli Bocconi, alla Falck e alla Pirelli, l’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato all’Alfa Romeo ripercorre un altro tra i più grandi successi industriali italiani, svelandone l’incredibile storia, strettamente legata alla città di Milano, tanto che sul marchio compaiono due simboli di Milano, tra i quali il biscione dei Visconti.

Era il 1908 e nella Milano in fermento di inizio secolo, un nuovo stabilimento di automobili francesi, la Darracq, era sorto nella zona dell’attuale Portello. Tuttavia, la fortuna non arrise ai Francesi, che due anni dopo cedettero lo stabilimento alla A.L.F.A., l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili.

Quando poco più tardi entrò in gioco Nicola Romeo, dal Portello uscivano non solo auto, ma anche proiettili: era il 1915 e il perché del cambiamento di rotta era evidente nelle nubi cupe di un orizzonte che preannunciava il Conflitto imminente. Cominciò così, con qualche fallimento, qualche strategica virata, ma anche con importanti rinascite, la storia di uno dei marchi più famosi e prestigiosi dell’automobilismo, con quel “biscione” appeso sul radiatore a legarne indissolubilmente i destini a Milano.

Quando nel 1920, la fabbrica del Portello diventò Alfa Romeo già sfornava di tutto: locomotive, trattori, motori (anche marini) e soprattutto auto. Auto da corsa, perché la velocità era già parte della sua storia, con vittorie memorabili nella Targa Florio, al Gran Prix, alla Mille Miglia, al circuito francese di Le Mans. Ma soprattutto auto eleganti, raffinate, bellissime, color “rosso Alfa”.

L’Alfa Romeo diventò in breve un mito, ma anche un colosso, tanto che alla vigilia della II Guerra Mondiale contava ben 14.000 dipendenti. Poi la Guerra, i bombardamenti, la Ricostruzione. Come un’araba fenice, la fabbrica seppe risorgere dalle sue ceneri, diventando il simbolo del Miracolo economico, al punto che la Alfa fu scelta da Luchino Visconti, per far da sfondo alla storia di un giovane Rocco con il volto di Alain Delon.

Con la Connessione Culturale dedicata all’Alfa Romeo scopriremo una storia gloriosa che ha attraversato tutto il Novecento, arrivando fino allo smantellamento degli anni Ottanta e alla costruzione, al posto di quel grandioso stabilimento, di un quartiere di uffici e di residenze che, nostalgicamente, prendono i nomi delle sue vetture più famose: Duetto, Torpedo, Giulietta. A unire gli edifici, un grande parco che, con le sue linee sinuose che “scivolano” via, pare ricordare ancora il mito intramontabile delle veloci auto con il biscione.

Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.