Aquile Randagie, il coraggio di un gruppo scout

L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato alle Aquile Randagie sarà un appassionante e coinvolgente racconto della nascita e delle gesta coraggiose di una formazione giovanile clandestina milanese durante il periodo del fascismo.
A seguito dello scioglimento del movimento scout nel 1928, imposto da una delle cosiddette Leggi Fascistissime, alcuni membri di Milano, utilizzando messaggi in codice e cifrati, fedeli al motto scout “Siate pronti”, declinato nella versione latina “Estote parati”, continuarono a ritrovarsi segretamente nella selvaggia Val Codera, in provincia di Sondrio, per i lunghi anni della Giungla silente, organizzando campi e attività clandestine.
Fu però dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 che le Aquile Randagie, insieme ad altri, diedero vita all’OSCAR (Organizzazione Scout, poi sostituito da Soccorso, Collocamento Assistenza Ricercati) che si impegnò in un’opera di salvataggio di perseguitati e ricercati di diversa nazione, razza, religione, con espatri in Svizzera (noto quello di Indro Montanelli).
Furono in grado infatti nei 600 giorni durante i quali, nella Milano occupata dai Tedeschi, fu seminato il terrore, di opporsi ai Nazifascisti con tenacia e determinazione, contribuendo a mettere in salvo in Svizzera oltre 2000 perseguitati ed Ebrei.
A guidarli alcune figure che ebbero un ruolo chiave nel periodo della Resistenza, come don Andrea Ghetti, detto Baden, che insieme a don Giovanni Barbareschi fu tra i fondatori dell’Organizzazione Scautistica Collocamento Assistenza e soprattutto Giulio Cesare Uccellini, detto Kelly, che fu guida e anima del gruppo. Con spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo, i ragazzi delle Aquile Randagie giurarono di resistere “un giorno in più del Fascismo”, spinti dall’impegno di servire la Patria, e al contempo ribelli al Regime, erano animati da un principio di solidarietà e al contempo di umiltà, che mantennero vivo anche quando, a Liberazione avvenuta, con il medesimo zelo e con pari coerenza, scelsero di difendere anche i persecutori, per assicurare loro un giusto processo.
La Connessione Culturale dedicata alle Aquile Randagie sarà quindi l’occasione per conoscere e approfondire una lunga storia di resistenza, passione civile e fedeltà all’ideale di libertà e democrazia, che desta ammirazione e rispetto ancora oggi.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito culturale.