Bramantino, un outsider nella Lombardia del ‘500
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato a Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino, indaga una delle personalità più curiose e bizzarre del Rinascimento italiano, un pittore anticonvenzionale dallo stile inconfondibile, la cui personalità è ancora oggi avvolta parzialmente nel mistero.
Considerato il più grande artista lombardo del Cinquecento, Bramantino assimilò la cultura classicista e antiquaria del pieno Rinascimento e le suggestioni di Leonardo e di Bramante – i due grandi artisti presenti a Milano sul finire del Quattrocento -, mitigandole però con influenze foppesche e ferraresi, che apprese dal Butinone, suo probabile maestro, e aggiungendo una componente personale con un gusto per lo stravagante, per l’anticlassico, il simbolico e per l’inconsueto.
Attivo nel cantiere del Duomo di Milano, Bramantino attese anche ai disegni preparatori per il grandioso ciclo degli arazzi Trivulzio, oggi conservati al Castello Sforzesco di Milano e, dopo un soggiorno a Roma durante il quale ebbe modo di aggiornarsi sui più moderni artisti presenti in città, tornò a Milano dove realizzò la celebre Crocifissione, oggi alla Pinacoteca di Brera e gli affreschi purtroppo perduti per la Chiesa di sant’Eufemia. L’unica opera architettonica nota è il Mausoleo Trivulzio nella chiesa di San Nazaro in Brolo, mentre più nota è la produzione pittorica, che spazia dalle stampe ai disegni, dagli affreschi – come il celebre Argo della Sala del Tesoro del Castello Sforzesco e la Pietà per la Chiesa di San Sepolcro – alle splendide tavole, come la Adorazione del Bambino e la cosiddetta Madonna delle Torri, con il suo strano e affascinante ranocchio rovesciato, entrambe esposte alla Pinacoteca Ambrosiana.
Sebbene le opere di Bramantino siano oggi dislocate nei più prestigiosi musei internazionali, tanto è rimasto della sua attività nei cantieri di Milano; tuttavia la sua figura è ancora avvolta nel mistero essendo la sua carriera artistica, segnata da uno stile coltissimo, unico e al contempo dissonante, ancora oggi di difficile ricostruzione.
La Connessione Culturale dedicata a Bramantino svelerà la grandezza e il mistero, l’enorme portata culturale e la stravaganza di un grande artista del Cinquecento, la cui spiccatissima originalità unita ad una sorprendente forza espressiva sanno stupire ancora a distanza di cinquecento anni, facendone un protagonista indiscusso di quella cultura, feconda e vivacissima, che caratterizzò la cultura di Milano tra XIV e XV secolo e ponendolo sempre più al centro dell’attenzione degli studi critici e storiografici internazionali.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.