Caterina Sforza, vita e interessi della ‘tigre del Rinascimento’
La Connessione Culturale dedicata a Caterina Sforza (1463-1509) ci permetterà di conoscere una delle più importanti protagonisti femminili del Rinascimento, una donna caparbia e combattiva, strenuamente attiva nella difesa dei titoli e degli interessi della propria famiglia.
Figlia illegittima poi riconosciuta del Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e dell’amante Lucrezia Landriani, e dunque erede della potente famiglia degli Sforza, Caterina si distinse non solo per la propria bellezza, ma anche per il portamento fiero e per i propri interessi in ambito chimico e cosmetico, oltre che per l’intraprendenza politica, qualità che le valsero il soprannome di “tigre del Rinascimento”.
Presso la corte di Milano venne educata secondo i dettami della cultura umanistica, anche grazie alla ricchissima biblioteca sforzesca che consentì un’educazione orientata verso i grandi maestri classici, ma seppe eccellere anche nell’uso delle armi e nella caccia, una passione che la accompagnò poi per tutta la vita.
Come moglie di Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV, risiedette dapprima a Roma e poi a Forlì. Oltre a partecipare all’effervescente vita culturale di queste città, fu in prima linea nei complicati rapporti tra le signorie italiane, coinvolta senza tregua in congiure, intrighi, assedi e battaglie. Alla morte del marito, nel 1488, divenne reggente di Imola e Forlì per conto del figlio Ottaviano. Dopo un secondo matrimonio tenuto segreto per non dare scandalo ma finito male per l’odio che il nuovo consorte seppe generare attorno a sé, Caterina si sposò in terze nozze con Giovanni de Medici: se purtroppo anche questo matrimonio durò poco, portò tuttavia alla nascita di Giovanni dalle Bande Nere, che per molti anni a venire influirà sulla bellicosa politica italiana del periodo.
Trovatasi al centro tanto geografico quanto politico di lotte di potere sanguinose, Caterina Sforza seppe guadagnarsi il rispetto degli altri signori italiani per la strenua e solitaria resistenza opposta a Cesare Borgia, combattendo lei stessa in prima fila, ma cadde infine prigioniera ed i suoi territori vennero conquistati.
In seguito alla sua rocambolesca liberazione e dopo aver visto tramontare gli ultimi strenui tentativi di riprendere il potere perso, Caterina Sforza visse una vita ritirata a Firenze, città del suo terzo marito, dove portò avanti i propri interessi chimici. Principalmente, però, si dedicò all’educazione del figlio minore, il futuro condottiero Giovanni delle Bande Nere, da cui discesero Cosimo I e i Granduchi di Toscana, prima di spegnersi nel 1509.
L’appuntamento dedicato a Caterina Sforza si lega alle Connessioni Culturali incentrate sulle grandi donne del passato, come “Le donne nel Medioevo”, “Giovanna d’Arco”, “Eleonora d’Aquitania” o “Isabella d’Este”, con il chiaro intento di dare spazio a figure forse meno note al grande pubblico, ma non per questo meno determinanti nella storia d’Italia e d’Europa.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.