La danza nell’arte, tra poetiche raffigurazioni e moderne collaborazioni
L’incontro virtuale dedicato alla danza nell’arte sarà un’occasione per approfondire il legame esistente tra questi due mondi, da sempre vicini e simili, che si sono spesso sfiorati, contaminati, influenzati e raccontati a vicenda nel corso dei secoli.
In effetti un’arte così poetica e sublime non può che trovare nell’arte figurativa la forma di espressione più affine. La danza è infatti un linguaggio che, attraverso il movimento del corpo, mostra l’armonia e l’eleganza di forme, è grazia e bellezza insieme. Non è un caso che fin dalle origini della civiltà, soggetti legati alla danza venissero riprodotti sui vasi e che scene di balli fossero frequenti nella pittura murale e nella scultura. Proprio l’influsso dell’arte classica sarà fondamentale per la ripresa di questo soggetto ad opera di Antonio Canova. Per la sua Danzatrice con i cembali l’artista riesce a fondere la perfezione della statuaria greca con la sensualità della danza della civiltà romana. Altrettanto interessanti sono le sue tempere, realizzate tra il 1796 e il 1807. Su fondali rigorosamente neri si stagliano leggiadre figure di ninfe e di danzatrici, ispirate alle piacevoli immagini parietali che Canova aveva ammirato negli scavi di Ercolano, nel 1779.
Altro artista a cui si associa immediatamente il tema della danza è senza dubbio Edgar Degas con le sue ballerine: una tra tutte, L’Etoile del 1878, dove la figura della ballerina classica diviene eterea e leggiadra, i veli di tulle indefiniti e impalpabili, fondendosi con la realtà circostante. Dipinto altrettanto celebre è La classe di danza, oggi esposto al Metropolitan Museum of Art di New York, in cui l’artista registra un momento qualsiasi di una lezione di danza, indaga i gesti e gli atteggiamenti di questo gruppo di giovani ballerine con grandissima meticolosità e attenzione.
Altro nome conosciuto per il suo strettissimo rapporto con il ballo è ovviamente Toulouse Lautrec: celebri sono i suoi manifesti e le riproduzioni di scene legate al famosissimo Moulin Rouge e alle ballerine di can can. Seguirà, a partire dal primo decennio del Novecento, con l’avvento del Fauvismo e dell’Espressionismo, Henri Matisse con il suo notissimo dipinto La danza del 1909, conservato all’Hermitage. Si tratta di un’esecuzione armoniosa, ma allo stesso tempo viva: i colori accesi, le figure in movimento e il coinvolgimento emozionale delle figure, raccontano un rituale che vuole rappresentare la gioia della vita.
Infine la Ballerina in blu di Gino Severini, risalente al 1912, è un’opera molto interessante per la resa delle forme, per la scomposizione delle linee e per la loro ricomposizione nello spazio della tela. Il Futurismo d’altronde aveva enfatizzato il concetto del movimento, della velocità, del dinamismo della vita come elemento chiave per il progresso dell’umanità. La danza diventa così tema prescelto, espressione simbolica di questi concetti.
Durante la Connessione Culturale dedicata alla danza nell’arte non ci limiteremo a illustrare le raffigurazioni del ballo nelle arti figurative ma ripercorreremo le principali occasioni di collaborazione tra le due arti che hanno tra le testimonianze più interessanti il Manifesto di scenografia e coreografia futurista e l’esperienza dei Ballets Russes di Djagilev, tesi alla ricerca di un’opera d’arte totale.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.