La città di Jesi, gioiello delle Marche
In collaborazione con il Comune di Jesi, con questa Connessione Culturale andremo alla scoperta della città marchigiana, in compagnia di una guida locale.
Sorto sulle sponde del fiume Esino, Jesi è oggi una piccola cittadina che conserva ancora in larga parte la memoria del suo glorioso passato: racchiusa in una cinta di mura quattrocentesche pressoché intatte, la cittadina vanta una fondazione mitologica, avvenuta per mano di un sovrano arcadico, Esio, che sarebbe poi stato niente meno che il capostipite degli Etruschi. Trasformata in castrum romano prima e in città dell’esarcato di Ravenna poi, Jesi ebbe il proprio periodo di massimo splendore tra l’età Comunale – quando la città diede i natali a Federico II di Svevia! – e il Rinascimento, quando fu occupata da Francesco Sforza e poi divenne proprietà dello Stato Pontificio.
Di questo periodo rimangono il Palazzo del Podestà, il Palazzo del Comune, la Cattedrale di San Settimio e un prezioso affresco della scuola di Giotto, mentre con il passaggio sotto al potere papale nella seconda metà del Quattrocento, Jesi si arricchì di opere ed edifici realizzati dai grandi artisti del tempo. Le nuove mura vennero progettate da Baccio Pontelli mentre a Francesco di Giorgio Martini (autore in zona anche del Palazzo Ducale di Urbino) si deve il Palazzo della Signoria.
Pittori ed umanisti portarono poi Jesi a una vera e propria rinascita culturale, di cui la cittadina porta ancora la grazia e la bellezza: il pittore Lorenzo Lotto realizzerà capolavori per la città, l’umanista Angelo Colocci, di cui a Jesi rimane la casa natale, sarà un fine collaboratore di Raffaello Sanzio, Federico Conti stamperà una delle prime edizioni a stampa della Divina Commedia e Benvenuto Cellini si recherà a Jesi per perfezionare la propria abilità di cesellatore ed orafo.
La Connessione Culturale dedicata a Jesi vi porterà in una tra le città più graziose e ben conservate d’Italia, dove la tradizione e l’arte sposano la bellezza della natura circostante con i Castelli di Jesi e l’oasi WWF e la varietà enogastronomica della zona, che la guida locale saprà farci apprezzare appieno.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.