Milano anni Sessanta, protagonisti e scenari del boom economico
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato alla Milano degli anni ’60 sarà un viaggio alla scoperta di un decennio memorabile, una stagione che ha impresso una svolta epocale nella storia della città.
E in effetti nel quartiere di Brera, cuore del centro storico, il fermento di quegli anni era evidente e palpabile, tanto nelle aule dell’Accademia quanto nelle gallerie e nei locali, dove si discuteva animatamente di arte con un calice di vino, sorseggiato ai tavolini del Jamaica.
Tanti sono i nomi celebri, che diventeranno star indiscusse dell’arte contemporanea, tra questi possiamo citare Piero Manzoni, Lucio Fontana, Munari, Colombo. Sperimentavano oltre l’immaginabile, provocatori e dissacranti, contaminando con le loro idee anche le signore della moda Mila Shön e Germana Marucelli.
Intanto, nelle osterie, le cantate di Gaber e Jannacci raccontavano l’anima più popolare della città, le storie della Banda dell’Ortica, mentre uno degli editori storici di Milano, Ricordi, si reinventava, passando dal mondo elitario della lirica al teatro canzone, fissando per sempre sul vinile quelle voci così originali che cantavano il nuovo volto di una Milano sempre più moderna. Da Milano passavano in quegli anni anche gruppi leggendari come i Beatles e le… “pietre rotolanti”, gli scandalosi Rolling Stones, mentre Billie Holiday e Miles Davis portavano in città una forma di musica completamente nuova: il jazz americano.
Sullo sfondo, un manipolo di architetti, tra cui Zanuso e Magistretti, Bottoni, Lingeri e Caccia Dominioni, sognando una Milano utopica, disegnavano e realizzavano nuovi quartieri, moderni e all’avanguardia.
La nascita della metropolitana poi, pur mettendo a soqquadro le strade, regalava finalmente a Milano una rete talmente bella e moderna da vincere il Prestigioso Compasso d’Oro, ma anche così innovativa da essere copiata persino da New York!
È la Milano del benessere, dei primi supermercati, delle strade trafficate, ma anche di veri talenti che si provavano in diversi campi, una città ricca di stimoli, piena di inventiva, passione e ricerca. La Milano della plastica sintetizzata dal Nobel Giulio Natta, tra le mura di quel Politecnico che da cent’anni è fucina di menti e ingegni: il Design italiano, si potrebbe dire, comincia anche da lì.
Purtroppo nubi scure si addensavano però, a poco a poco, all’orizzonte e, dopo le contestazioni studentesche e i primi importanti scioperi, dall’entusiasmo di quel periodo si passò agli anni tetri e bui del terrorismo, tristemente anticipati dallo scoppio della bomba di Piazza Fontana, il 12 dicembre del 1969. Quel giorno segna per sempre la fine tragica di un decennio e, in sostanza, anche la fine di un’epoca irripetibile che aveva fatto raggiungere non solo alla città di Milano, ma all’intero Paese, traguardi importanti di progresso e modernità.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.