Palladio, maestro del classicismo cinquecentesco
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato ad Andrea Palladio sarà un’ occasione imperdibile per celebrare una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura occidentale, un artista incredibile che, grazie alle sue celebri opere, è stato capace di travalicare confini e superare il passare dei secoli, tanto da rendere eterna e costante la sua fama nel tempo.
Nato nel 1508 a Padova da una famiglia di umili origini, Andrea Palladio iniziò il proprio apprendistato come scalpellino, per poi trasferirsi a Vicenza dove l’incontro con l’umanista e poeta Giangiorgio Trissino dal Vello d’Oro, appassionato di architettura, segnò una svolta nella carriera del giovane architetto, che venne introdotto allo studio della cultura antica, dalla quale Palladio ricavò quel gusto di proporzione perfette e simmetrie armoniche che sarà un tratto distintivo delle sue realizzazioni mature.
Da quel momento la carriera artistica di Palladio subì una forte accelerazione: realizzerà una quantità innumerevole di opere di rara bellezza ed eleganza, prima tra tutte la Basilica Palladiana e il Palazzo Chiericati a Vicenza. Il suo nome però è legato indissolubilmente alla progettazione delle famose ville venete, dimore nobiliari che fungevano da residenze per la villeggiatura e da centri di controllo delle attività agricole. Di queste, uno degli esempi più noti e celebrati è senza dubbio villa Almerico Capra, detta “La Rotonda”, a pochi chilometri da Vicenza, una delle opere più riconoscibili, più “palladiane” dell’intera sua carriera. Altro capolavoro assoluto è, senza dubbio, il Teatro Olimpico, primo esempio di teatro stabile coperto realizzato in epoca moderna in occidente, nonché ultima opera dell’artista.
Altro sodalizio importante fu, alla morte del Trissino, quello con Daniele Barbaro, patriarca di Aquileia, con il quale collaborò disegnando le illustrazioni a corredo della sua traduzione dal latino del “De Architectura” di Vitruvio. Grazie alla sua influenza, Palladio iniziò a lavorare a Venezia, soprattutto nell’architettura religiosa: si ricordino ad esempio la basilica del Redentore alla Giudecca o la chiesa di San Giorgio Maggiore. Nel 1570 Andrea Palladio fu nominato architetto capo della Repubblica Veneta e, nello stesso anno, pubblicò “I quattro libri dell’architettura”, il più celebre fra tutti i trattati di architettura rinascimentale, dove sviluppa la teoria delle proporzioni, lasciando ai posteri un modello insuperato di armonia ed equilibrio.
La Connessione Culturale dedicata ad Andrea Palladio sarà un viaggio fra le idee e i capolavori di un grande architetti, il cui stile divenne presto famoso e studiato in tutta Europa, dando origine ad un movimento, il palladianesimo, durato per tre secoli e diffuso in tutto il mondo, dal Regno Unito, all’Irlanda, dagli Stati Uniti fino alla Russia. Sebbene Palladio morì nel 1580 in condizioni assai modeste, il suo successo internazionale è durato a lungo e dura tuttora, visto che Vicenza e le sue ville sono state dichiarate, negli anni ’90, Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e che il Congresso degli Stati Uniti d’America nel 2010 lo ha riconosciuto come “padre dell’architettura americana”.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico