Da Parthenope a Neapolis – le origini greche di Napoli
La visita guidata virtuale “Da Parthenope a Neapolis: le origini greche di napoli” è un viaggio nel tempo fino all’antica fondazione della città di Napoli e della sua evoluzione dalla Parthenope di origine cumana, che risalirebbe circa alla fine dell’VIII sec. a.C., fino alla successiva denominazione di Neapolis.
Il nome “Parthenope” apparteneva ad una sirena, disperata per l’astuzia dimostrata da Ulisse nello sfuggire al potente canto delle compagne, si sarebbe suicidata gettandosi in mare, fino a giungere esanime sugli scogli dell’isolotto Megaride, dove attualmente sorge il Castel dell’Ovo.
Di sicuro sappiamo che la posizione dell’insediamento fondato dai Cumani venne scelto per la sua favorevole posizione, che permetteva un controllo diretto ed efficiente su tutte le rotte commerciali, grazie alla sua innegabile e invidiabile centralità nel mar Mediterraneo.
Intorno al 530 a.C. iniziò però una fase di declino, dovuta al sopravvenuto predominio commerciale e militare degli etruschi nell’area e la fondazione della nuova città, detta Neapolis, sempre da parte dei Cumani, fu un rifugio degli esuli della città di Cuma a causa dell’instaurazione della tirannide di Aristodemo
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I greci di Cuma poterono ripopolare il vecchio borgo, che assunse il nome di Palepolis (città vecchia), mentre a pochi chilometri di distanza, verso est, veniva fondata Neapolis (città nuova), un nuovo e più grande centro, fortificato e dotato di un ampio porto. Inizialmente la polis era piccola, ma successivamente venne estesa, per ragioni difensive, fino all’attuale centro storico, dove tuttora a Piazza Bellini sono visibili i resti delle mura antiche. La città venne edificata con lo spirito di ricreare una “seconda Cuma”, del tutto somigliante alla città dalla quale provenivano, secondo i criteri greco classici: acropoli, agorà e necropoli.
La Connessione Culturale dedicata al Parthenope e Neapolis sarà un modo per conoscere un aspetto poco noto della grande storia di Napoli, dove tra mito e archeologia ricostruiremo i grandi fasti dell’antica città greca, i cui resti, ancora oggi visibili, sono nascosti tra le tante bellezze della città e passano troppo spesso e ingiustamente inosservati.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.