Le meraviglie di Stabia antica
L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato agli splendori dell’antica città di Stabia sarà un’occasione per conoscere meglio uno tra i siti archeologici campani più interessanti, ma allo stesso tempo, ancora oggi, tra i meno noti.
Stabia, nell’area dell’odierna Castellammare di Stabia, a differenza delle più celebri Pompei ed Ercolano, ha dimensioni più ridotte perché era un luogo di villeggiatura più che una vera e propria città. Divenne infatti una delle località preferite da parte dell’aristocrazia romana e della cerchia imperiale per la costruzione di residenze e ville di lusso, per la bellezza del paesaggio e del panorama e, in particolare, per la presenza di acqua, fondamentale per la realizzazione di ambienti termali.
La zona venne colpita dal terremoto di Pompei del 62 d.C. per essere definitivamente seppellita sotto cenere e lapilli con l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e in parte riscoperta con gli scavi archeologici, iniziati per volontà del re Carlo di Borbone il 7 giugno 1749, sull’onda dell’entusiasmo dovuto alle scoperte di Ercolano.
Sfortunatamente però il sito venne quasi del tutto dimenticato nel XIX secolo a favore ovviamente della vicina Pompei, per vivere una difficile rinascita soltanto molto più tardi, nel 1950, grazie a Libero D’Orsi, preside di una scuola media di Castellammare di Stabia e appassionato di archeologia, che riuscì a riportare alla luce sulla collina di Varano, alcuni ambienti di Villa San Marco e Villa Arianna e, nel 1957, di Villa Petraro. Seguì purtroppo un prolungato blocco negli scavi archeologici durato fino alla fine degli anni ’90, seguito da un rinnovato interesse per questo sito sfociato recentemente nell’inaugurazione di un museo intitolato a Libero D’Orsi.
Durante la nostra Connessione Culturale ci soffermeremo su Villa San Marco, che vanta il primato di essere la più grande villa d’otium dell’antica Campania, e su Villa Arianna, la Villa più antica di Stabia, risalente al II secolo a.C. Quest’ultima deve il proprio nome alla presenza di una pittura a soggetto mitologico che raffigura Arianna abbandonata da Teseo.
La Connessione dedicata agli splendori di Stabia antica ci permetterà di compiere un viaggio nello spazio e nel tempo per ammirare uno dei siti archeologici più affascinanti della Campania. Sarà un modo per scoprire inoltre i tanti affreschi ritrovati, asportati e oggi conservati al Museo archeologico di Napoli, come quelli raffiguranti le figure mitologiche di Medea, Leda col cigno, Diana oppure la Flora e la Venditrice di amorini.
Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.