Vincenzo Vela, vita e opere del grande scultore del Risorgimento italiano

L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato a Vincenzo Vela sarà un’occasione per conoscere l’opera e la carriera di un grande scultore svizzero-italiano dallo spirito liberale e repubblicano, che è stato indubbiamente uno dei padri del risorgimento artistico italiano.

Nato nel 1820 a Ligornetto, il villaggio ticinese dove oggi si trova il museo a lui dedicato, Vincenzo Vela iniziò fin da giovanissimo la professione di scalpellino e nel 1833 raggiunse il fratello a Milano, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti di Brera, lavorando anche nella corporazione dei marmisti del Duomo di Milano.

Influenzato da Lorenzo Bartolini e dalla pittura romantica di Francesco Hayez, nel 1846 realizzò una delle sue prime opere La preghiera del mattino, oggi conservata a Palazzo Morando, sede del Museo di Milano, che suscitò grande ammirazione ed entusiasmo per il forte realismo e l’intensa emotività. Dopo aver combattuto come volontario alla Prima Guerra d’Indipendenza italiana contro l’Austria, realizzò due dei suoi più noti capolavori: lo Spartaco, una delle icone rivoluzionarie dell’Ottocento e la Desolazione. Nel 1852 si trasferì a Torino dove divenne insegnante di scultura all’Accademia Albertina. In quegli anni realizzò diverse opere: una statua marmorea di Gabrio Piola nel 1854, il monumento funebre a Gaetano Donizetti nel 1855 nella Basilica di Santa Maria Maggiore e il monumento sepolcrale alla contessa Maria Isimbardi d’Adda presso la Villa Borromeo d’Adda di Arcore in Brianza.

Sono gli anni del successo, durante i quali Vincenzo Vela ebbe numerose commissioni, tra cui la statua di Minerva, eseguita per il sovrano portoghese Pedro V di Portogallo, tre opere per il camposanto di Torino e il celebre il Monumento all’Alfiere dell’esercito sardo (1857-1859), che fu richiesto da patrioti milanesi e collocato in piazza Castello a Torino davanti a Palazzo Madama, a ricordo delle giornate del 1848 quando piemontesi e lombardi avevano combattuto insieme contro l’Austria. Altrettanto famose sono le statua di Guglielmo Tell, eseguita nel 1856 e posta sul lungolago di Lugano e la statua di Camillo Benso, conte di Cavour, dallo stesso Vela conosciuto a Torino.

Artista sempre più noto a livello nazionale, Vincenzo Vela realizzò molti altri monumenti celebrativi posti nelle principali città italiane, come il monumento a Gioacchino Murat della Certosa di Bologna o il monumento in marmo bianco dedicato al Correggio nell’omonimo comune emiliano. Con l’Esposizione universale di Parigi del 1867 il successo di Vincenzo Vela diventa internazionale: qui presenterà il suo Napoleone morente, che ebbe un enorme successo e indusse l’imperatore Napoleone III ad acquistarlo per la Reggia di Versailles.

La visita virtuale delle Connessioni Culturali dedicata a Vincenzo Vela sarà un tour europeo immersi nella storia, nell’arte, negli ideali e nell’estetica di una grande scultore, ricordato anche nel Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, le cui opere – come i tardivi monumenti di Giuseppe Garibaldi a Como e il monumento a Lodovico Melzi d’Eril – adornano alcune tra le più belle e scenografiche piazze italiane e alle quali spesso saremo passati davanti senza conoscerne la grandiosa storia che celano.

Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.